Importanti storie di riscatto dietro a delle semplici caramelle
Stagione fredda è anche aumentare la probabilità di sentire la necessità di avere in tasca una caramella “da ciucé”, per eliminare quel “gatij” che ogni tanto ci prende causa freddo e acciacchini di stagione.
E allora, quando è sufficiente poco così per star meglio, è bello pensare che con tale piccolo gesto si migliora la vita anche di chi ne produce gli ingredienti: zucchero, miele, zenzero, propoli …
Per fare un esempio di quanto sia importante il loro utilizzo, possiamo prendere a riferimento il miele. È prodotto in Chiapas (America Latina), dove, nel 1993, da una attività di coordinamento e sviluppo di piccoli apicoltori, è nata la cooperativa Mieles Del Sur. Attualmente raggruppa 160 piccoli produttori appartenenti a diversi municipi nella regione attorno a San Cristobal. Sono contadini che posseggono al massimo qualche decina di arnie e per loro la vendita del miele è un’importante fonte di integrazione dell’economia familiare‚ che si aggiunge alla vendita del caffè e alla produzione di mais‚ fagioli e verdure. In tutte le comunità la terra è di proprietà comune e ogni contadino dispone al massimo di 2 ettari per la produzione destinata al consumo familiare. La cooperativa garantisce ai soci corsi di formazione e strutture per la raccolta del miele e per l’acquisto dei mezzi necessari all’allevamento delle api a prezzi controllati.
Altre volte, invece, abbiamo già scritto dello zucchero, la cui produzione rimanda da sempre a dure condizioni di lavoro, sfruttamento, abusi e violazioni di diritti: braccianti incaricati del taglio manuale della canna da zucchero vengono contrattati tramite pratiche di subappalto e vengono pagati a cottimo, in base al volume delle canne da zucchero tagliate. Sprovvisti di contratti scritti, il loro potere contrattuale è di fatto inesistente. Non godono di nessun diritto e viene impedita loro la libera associazione e l’iscrizione a un sindacato.
La soluzione attuata dal mercato equo è molto semplice: una filiera corta, dal produttore al consumatore; condizioni di lavoro senza sfruttamento; pagamento di un prezzo equo; condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro; creazione di comunità molto legate al territorio,
autosufficienti per autoconsumo, con produttori stimolati a un miglioramento e apprendimento continuo, anche con formazione in loco, ai quali viene facilitato l’accesso al credito per poter prefinanziare i raccolti e l’acquisto di materie prime per la produzione.
Ai gusti limone miele zenzero, latte e miele, miele propoli pino mugo, sono solo caramelle, ma fanno la differenza perché, come al solito … Basta Poco.
I volontari della Bottega equosolidale Bastapoco